Mancanza d'acqua, anziana di 92 anni costretta a lasciar casa
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shoTARSIA – Hanno voluto rendere omaggio ai morti ebrei, sepolti nel cimitero di Tarsia, con una funzione religiosa ad hoc, il Kaddish, gli ospiti israeliani che stamattina erano presenti per celebrare la Giornata della Memoria. Si è aperta così la toccante manifestazione che ha visto le ex internate del campo di concentramento tarsiano, Dina Smadar ed Eva Rachel Porcitan, deporre sassi e terra provenienti proprio da Israele, alla presenza del Rabbino Capo della Comunità ebraica di Napoli, Rav. Umberto Piperno. Il suono dello shofar ha quindi raccolto tutti in preghiera nel campo di Ferramonti, dove anche il vescovo della Diocesi di Rossano Cariati, mons. Giuseppe Satriano, si è unito alla memoria delle vittime dell'olocausto.
Una giornata toccante, che quest'anno supera le aspettative con il numero di presenze, dai sindaci accorsi da molti comuni della Calabria, fino alle massime autorità militari, civili e religiose. Presenti, fra gli altri, anche il prefetto Gianfranco Tomao, il presidente della Regione Mario Oliverio e i comandanti dei vari dipartimenti delle Forze dell'Ordine. «Chi salva una vita umana -ha detto il sindaco tarsiano Roberto Ameruso- salva il mondo intero. Ecco perché Ferramonti deve essere patrimonio dell'umanità». Un messaggio forte che racchiude tutti gli sforzi che questa comunità sta mettendo in atto per ottenere un “riconoscimento dovuto” per un luogo dove l'intera popolazione ha vissuto e condiviso i dolori della shoah. “Non una ricorrenza fine a se stessa -è stato detto più volte- ma un luogo per riflettere e scongiurare”. Per il Governatore Oliverio Ferramonti è «un luogo, un punto di riferimento che consente di ritornare su una fase storica che ha segnato la vita del nostro continente e del nostro Paese. Ferramonti, in un periodo tragico della storia dell'umanità, ha rivestito una funzione importante, perché come è stato ricordato qui questa mattina dalla figlia di un deportato inglese, Ferramonti ha consentito anche di salvare vite umane, proprio in quella fase drammatica. Qui gli internato -ha ricordato Oliverio- sono stati supportati dal sentimento dell'accoglienza e della solidarietà delle popolazioni che vivevano intorno a questo luogo, a partire dalla gente di Tarsia e da tutti gli abitanti della Valle del Crati». Lo stesso aggiunge: «Ricordare nel giorno della Memoria quella che è stata la funzione di Ferramonti, ma soprattutto quella che è stata una pagina drammatica per l'Europa e per il nostro Paese, significa trasmettere alle nuove generazioni i valori della libertà, della necessità di non abbassare mai la guardia, perché si possa consolidare il processo democratico e i valori della libertà possano sempre trionfare e perché ciò accada le nuove generazioni devono conoscere. Ecco il valore di iniziative come questa». Oliverio poi aggiunge: «Ritengo che Ferramonti debba essere oggetto di un intervento più ampio, pensiamo di investire, attraverso la programmazione comunitaria, in un progetto che permetta di far vivere questa realtà nei 365 giorni dell'anno e non solo nella Giornata della Memoria. Metteremo a punto il progetto in collaborazione con l'amministrazione comunale di Tarsia». Al governatore, inoltre, ricordiamo come proprio un anno fa da Ferramonti fosse partita l'idea, lanciata dal leader del Movimento “Diritti Civili”, di realizzare un cimitero dei migranti, cosa che dalla scorsa estate ad oggi ha fatto passi da gigante, con lo stesso comune di Tarsia attivo sia nella individuazione dell'area su cui realizzare l'opera sia con la stesura di un progetto che è stato già presentato alla Regione. Oliverio afferma: «Si tratta di un atto di grandissimo valore, in un momento nel quale migliaia di donne, uomini e bambini approdano sulle nostre coste e su quelle europee, io credo che tale iniziativa rivesta un grande valore simbolico, espressione del sentimento di accoglienza e rispetto della persona umana. Ho dato piena disponibilità al sostegno del progetto aprendo con la Direzione generale del Ministero dell'Interno, che segue i problemi dell'immigrazione, un confronto perché non solo sia valutato positivamente ma sia sostenuto dal Governo centrale». Oliverio spiega come in questo momento il comune di Tarsia stia completando la fase progettuale in una seconda fase ci sarà un incontro di concertazione sulla realizzazione pratica dell'opera, individuando le risorse per finanziare il progetto. «Noi come Regione ci siamo -conclude Oliverio-, noi siamo una regione di primo approdo di questo vasto fenomeno e naturalmente volgiamo dare il nostro contributo, anche perché il progetto rappresenta l'altra Italia, quella che non respinge e rispetta la dignità degli uomini».
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