Estate mammesca
I compiti delle vacanze sono per me nel suo svolgersi, completamente immersa fra secchiello, crema solare, cappelli, costumi, nella sospensione che annulla un po’ della nostra essenza quotidiana, in questo altro dove che è il luogo del nostro relax. Relax? Ho la pelle molto chiara e nessuna crema protettiva sembra proteggermi davvero, sono costantemente a rischio insolazione, un’adorabile bimba di 20 mesi che non sta ferma un attimo, una strana allergia emotiva alla “bella stagione”. Amo il sole, ed anche il mare, ma amo di più la vita nei suoi ritmi quotidiani, normali, non sospesi. Ma un po’ di spiaggia e sole, oltre ad essere basilare per Ginevra, è utile anche a me. Convincendomi di ciò fra creme costumi biberon merende pizze taralli bibite (sono una mamma calabra) secchielli cappelli, mi avvio verso la spiaggia. Arrivata un’immensità azzurra, mentre un ricordo mi accarezza, si palesa, con tutto il suo infinito senso di libertà. Ginevra, che vede il mare per la prima volta, sentendolo come parte di sé (è calabra, e per metà crotonese) non ne ha paura: è entusiasta. Inizia ad urlare felice “Quaquaaaaaaaaaaa”, io sorrido, preparandomi ad una lunga giornata, e tutta la tenerezza del mondo rende più amabile l’Estate.