Prendo il titolo a prestito da Lidia Ravera, “I compiti delle vacanze” è un suo romanzo, oltre ad essere un po’ un mio modo di vedere le cose: le vacanze sono stressanti. Proprio oggi ho fatto il biglietto per scendere a sud, la mia terra, e fatta eccezione per la voglia matta di rivedere familiari ed amici
(gli amici veri, quelli che esistono per sempre, e non corollario sfuggente di attimi), ed il mare che per varie circostanze della vita, da eventi lieti a meno lieti, non vedo da tre anni,e sono già stressata! Stressata per la ricerca del biglietto, per il pensiero del volo( non volo con sommo piacere…), il volo con Ginevra (per riuscire a farla star ferma ,mia figlia è “affetta” da spasmodico entusiasmo, un po’ come me, d’altronde, non so proprio cosa dovrò inventarmi), i borsoni (quanto odio fare i borsoni!). Vacanze, dal latino vacante, vuoto, ecco il mio concetto delle stesse: non dovrei fare proprio niente. Sospensione della vita e dei pensieri. So già che non sarà così, e già mi vedo più trafelata che mai fra secchiello e sabbia e mare, e caldo, e visite, da fare, da ricevere. Ed anelo già all’Autunno … Però, perché nella vita c’è sempre un però, e la mia ne è piena, passato il volo e lo stress da borsoni, forse, immagino, un giorno al mare tutto per me, prendendo il sole e leggendo un libro(che resta sempre la compagnia migliore), me lo concederò. Me lo merito. E magari anche una pizza con le amiche di sempre. Sarà il mio vuoto, il mio vacante, il mio attimo di silenzio da esplorare. Il mio io al sole. E poi tutto il resto verrà, l’azzurro del mare si fonderà con il grigio degli occhioni di Ginevra, regalandomi tutti i colori dell’infinito, ed improvvisamente i compiti delle vacanze saranno un po’ più leggeri ….