Milicchio: «ricostruire il tessuto democratico»

Navanteri

COSENZA - «Con l’ennesimo commissariamento del Parco è stata di fatto commissariata la gran parte della classe politica del Pollino, con in testa l’assessore Gianluca Gallo, evidentemente incapaci o indisposti a svolgere un ruolo attivo per rendere funzionanti i normali processi democratici».

Bnl

È quanto emerge da una nota del Segretario provinciale del PRC-SE, Gianmaria Milicchio, nella quale si afferma inoltre: «Ormai è prassi consolidata quella di prediligere logiche e modalità di gestione emergenziali e commissariali, spesso utili solo a piegare le istituzioni a filiere di controllo clientelare. Ed è pratica altrettanto deplorevole, sebbene usata nel recente passato pure nel Parco, quella di utilizzare alcuni ruoli apicali delle istituzioni, che dovrebbero essere asserviti agli interessi delle comunità locali, solo per rilanciare personaggi politici disoccupati. Evidentemente negli ultimi anni, in modo indistinto tra i fronti contrapposti, non è bastato aver reso la sanità pubblica sempre più carente e depotenziata, né è bastato aver peggiorato la qualità della vita dei nostri comuni ed aver destrutturato il trasporto pubblico, tutte concause, insieme allo strabordante utilizzo clientelare delle istituzioni ed alla conseguente sfiducia nel cambiamento, dello spopolamento dei centri (dis)abitati delle aree interne. Di fatto, ancora oggi l’unica speranza per migliorare la vivibilità di tante comunità, attraverso azioni di promozione dell’economia territoriale e forme di turismo sostenibile, continua ad essere sottratta, senza nessuna giustificazione plausibile, ai cittadini ed alle istituzioni locali del territorio del Pollino. Negli ultimi mesi il Parco, dopo la fallimentare e dannosa gestione Pappaterra, con finanziamenti clientelari a pioggia e scelte insostenibili ambientalmente, è stato veramente portato verso un vicolo cieco. Il Commissario attuale, del tutto estraneo al territorio e senza competenze in materia, con tutta evidenza è stato nominato solo perché funzionale a logiche di occupazione del potere da parte di Fratelli d’Italia. Per questi motivi, lanciamo un appello alle forze politiche sane del territorio, alle organizzazioni sindacali ed a quelle delle attività agricole ed artigianali, della ristorazione e della ricettività turistica nonché alle associazioni ambientaliste ed ai comitati di cittadini affinché si ricostituisca un tessuto di cittadinanza attiva. Un tessuto di realtà animato dalla tutela degli interessi collettivi e contro il depauperamento dello splendido territorio e dei comuni Parco del Pollino, mirato ad ottenere al più presto e democraticamente la ricomposizione del Consiglio direttivo e l’elezione del Presidente e, soprattutto, ad attivare possibili forme di partecipazione democratica concreta finalizzata a salvare il Parco e le comunità locali che vi vivono».

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