La Direzione del Museo di Ferramonti -in continuità e sviluppo coerente col ductus culturale precisato nelle linee programmatiche dello scorso anno (Ferramonti, il lager, la speranza, la salvezza)- sottolinea la rilevanza del nesso tra la necessità di una migliore conoscenza della realtà di Ferramonti-Campo di Mussolini, alla luce delle recenti dinamiche interpretative dei nuovi esiti storiografici, e l’obiettivo di proiettare e promuovere Ferramonti -luogo storicamente e antropologicamente interessante- come Spazio culturale europeo ed internazionale.
Questa è la missione concordata e condivisa dal Comune di Tarsia, dal Parco letterario Ernst Bernhard e dalla Riserva del Crati…

L’apertura alla dimensione europea (vera mission di Ferramonti) è già insita nella realtà degli oltre 3000 internati provenienti, per la maggior parte, dal cuore dell’Europa (Austria, Polonia, Slesia, Slovacchia), e anche dai Paesi Balcanici e mediterranei…
Basterebbe affermare, pertanto, che la rilevanza europea a Ferramonti è una connotazione intrinseca alla molteplice varietà delle persone ivi internate; questo è un dato antropologico certo, ma vogliamo argomentare meglio:
L’Europa è il risultato di una storia della Libertà di uomini concreti. Il “Preambolo” del Trattato sull’Unione europea (firmato il 7 febbraio 1992 a Maastricht nei Paesi Bassi) afferma che gli Stati membri si ispirano alle “eredità culturali, religiose e umanistiche dell’Europa, da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza e dello stato di diritto”.
Ispirarsi a “eredità” culturali molteplici e diversificate comporta il rispetto e il riconoscimento reciproco. Essere soggetto di cultura è componente essenziale della Dignità umana. Anche sostituirla, superarla con un’altra forma di cultura è un riconoscerla, assumendosi il carico di “tenere insieme delle alterità” per includere e non escludere.
Ed è qui il nesso tra Europa e Ferramonti:
Ferramonti di Tarsia è punto di riferimento per il rispetto dei Diritti Umani e di riproposizione dei valori dell’accoglienza, della riaffermazione della Libertà e della Pace.
Ossimoricamente, proprio in un Campo dove le persone furono internate a causa della violazione dei Diritti Umani, accadde, si realizzò un consesso democratico: diedero vita ad un Parlamento fondato sul rispetto dei diritti umani.
La dimensione, la rilevanza europea di Ferramonti, pertanto può essere esemplificata con un semplice sillogismo:
- Gli internati, i deportati sono testimoni e vittime del vilipendio e della spoliazione dei Diritti Umani.
- Gli internati a Ferramonti furono capaci (ante litteram, di “assumere il carico di tener insieme le diversità”) di formare il “Parlamento del Campo,” un consesso democratico, unico nell’Italia Fascista.
- Ferramonti (dunque) è realtà EUROPEA.

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