La vita è fatta di riti, che si ripetono, moltiplicandosi in infiniti atti, come in una commedia. Uno di questi che mi accompagna, ed accompagna un po’ le donne in generale, è “la piega da sabato pomeriggio”. L’appuntamento settimanale dalla parrucchiera è un po’ come una seduta psicanalitica di gruppo. Fra una permanente ed un piega, passando per una tinta e delle meches, ci si racconta. Si narrano le gesta di vite quotidiane, a volte banali, altre splendenti, altre ancora complicate.
E si parla… delle altre… Delle quali, noi, siamo sempre migliori… ignorando totalmente la solidarietà femminile... Ma è Sabato pomeriggio, è concesso. I discorsi, come le parole, nel sabato pomeriggio “da piega” si mescolano, come i vari colori che si posano sulle nostre teste. Le parole scorrono veloci, accompagnate dal phon. E’ come dare libero sfogo all’anima, prendendosi cura anche del corpo. Come raggiungere due obiettivi, in un unico istante. E poi si diventa amiche, o quasi amiche. Ci si rincontra di sabato in sabato. E davvero questo rito di bellezza prende sempre più le sembianze della psicanalisi e del riconoscimento della moltitudine. Le donne sono diverse fra loro: c’è la casalinga frustrata, la signora borghese e perbene, la manager, l’eternamente annoiata, la mamma perfetta, la precaria, la lavoratrice instancabile, quella che ha sempre fretta, quella che parla sempre, quella che non parla mai e sfoglia una rivista, quella appagata solo dalla sua bellezza, la femminista, l’idealista. C’è l’umanità. Il complesso e frastagliato universo femminile. E su tutte noi c’è lei, come il Deus ex machina di una tragedia, la nostra parrucchiera, pronta a soddisfare le nostre esigenze. E come è piacevole pensare che il cambio di colore possa coincidere (si sa le donne lo fanno sempre) con qualche cambiamento imminente, o ancora meglio essere proprio il “là” del cambiamento, poi magari il colore non ci piace perché eravamo abituate a quello precedente (un po’ come divorziare e ri- sposarsi subito dopo) o non ci sta bene. Ma basta sapere aspettare, un mese, per lo più, e tutto ritorna come prima... e magari potesse essere sempre così nella vita… semplice come cambiare tinta. Di Sabato in Sabato alla ricerca della felicità… O di qualcosa che le somigli…