
È da un po’ iniziato Settembre, “mese dei ripensamenti sugli anni e sull’età”, archiviate le lunghe vacanze non proprio rilassanti, e carica, come sempre, di nostalgia approdo nuovamente a Nord (della mia anima). Ginevra protrae i suoi anarchici ritmi estivi, farla dormire più che un’impresa un miraggio! Io mi godo questo tiepido accenno d’Autunno (la mia stagione preferita) lombardo, cercando di ridare forma ed ordine alle cose ed ai pensieri.
Dopo la lunga sospensione estiva tutto è un po’ sottosopra. Bisogna pulire casa, disfare borsoni, stirare(compito che spetta a mio marito: è più bravo), riprendere contatti, pazientemente aspettare che la fase anarchica di mia figlia rientri. Settembre è per me da sempre il mese degli inizi, più di un nuovo anno: è dopo l’Estate che ricomincia tutto. Si ritorna a scuola, si ritorna a lavoro, è un mese malinconico e impegnativo. Il mese in cui amo di più ascoltarmi, respirarmi, contraddirmi, cercarmi. Ed ogni ricerca di sé è un viaggio, che non ammette sconti, ma piacevole. Odio l’ozio dei pensieri, dell’anima, il lungo scorrere dei giorni senza domande. Odio le lunghe sospensioni. Amo il ritmo della vita nel suo scorrere quotidiano. Nel mio reinventarmi ogni giorno, imparando da Ginevra il senso delle cose. Respirando nei suoi occhioni grigio/verdi ancora un po’ di brezza marina. Aspettando la dolce stagione delle foglie gialle e rosse a terra. Sognando, comunque sia, un’altra Estate, perché la vita non è altro che la condizione di “Chi aspetta sempre l’Inverno per desiderare una nuova Estate”.