Nessuna alternativa seria e concreta esiste, medio- tempore, al “Governo Conte 2”, atteso che la Pandemia, rappresentando il maggior alleato “dell'avvocato del popolo”, fa scudo ad ogni potenziale manovra politica per collocarlo a riposo.
Perciò la verifica promossa, in modo tendenzioso, da Italia Viva potrebbe trasformarsi in un'opportunità della maggioranza parlamentare che sostiene il “Governo giallo-rosso” per fare il punto della situazione in considerazione del mutamento del quadro politico generale (vedi elezioni Usa; Vaccino), ma, soprattutto, definire un piano delle misure importanti che il paese dovrà adottare nei prossimi mesi.
Nel 2021 l'Italia si gioca tutto: sul piano sanitario dovrà organizzare la vaccinazione di massa di circa 50-60 milioni di italiani, mentre in campo economico, oltre a sostenere con più efficacia le famiglie e le forze produttive, dovrà gestire il Recovery plan (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che rappresenta l'ancora di salvezza, offerta dall'Unione Europea, per far ripartire il Bel Paese.
Al momento, il Governo, le cui basi programmatiche restano (non dimentichiamolo) “l'opposizione alle follie estive del papete”, nicchia, avendo redatto una bozza di Pnrr, (composto da 125 pagine) francamente discutibile, espressione del lavoro dello staff ristretto del Premier, formato da personaggi di dubbio spessore.
Ben venga, quindi, una verifica finalizzata a chiarire l'azione programmatica del governo che avrà il compito complicato di rilanciare lo sviluppo del Sistema Italia, puntando, inevitabilmente, a ridisegnare la vita e l'esistenza dei cittadini italiani nei prossimi decenni.
Tuttavia, un nuovo sviluppo non potrà mai nascere in stanze chiuse senza che si crei una coesione nazionale.
Di conseguenza, se l'incontro di Renzi con il Premier -unitamente agli altri leaders della coalizione- avrà la funzione di sollecitare ovvero di favorire l'apertura di un dibattito pubblico, al momento del tutto assente, sul recovery found (Next generation Eu), mobilitando tutte le forze (politiche, sociali, produttive) e le intelligenze del paese, sarà una occasione positiva che va nella direzione della costruzione seria di un progetto di sviluppo nazionale condiviso, fattibile e concreto che potrebbe costituire il fattore decisivo per la crescita dell'Italia che resta immobile da diversi decenni, mentre, in caso contrario, sarà la solita insopportabile fuffa dei politicanti italiani.
Il primo quadrimestre 2021 sarà decisivo: non può il paese trovarsi, quindi, impreparato all'appuntamento, senza un programma adeguato che punti tutto sulla crescita, poiché l'inefficacia del piano determinerebbe l'insostenibilità del debito pubblico, affossando il Bel Paese per sempre, senza possibilità di appello.
Pertanto, il Governo dovrà cambiare passo, aprendosi alle energie migliori, mirando ad un allargamento della maggioranza che rafforzi la compagine governativa, la quale avrebbe, comunque, bisogno sia dell'inserimento di forti personalità che il licenziamento di diverse figure ministeriali con competenze assai improbabili.
Ma Conte, ahimè, non è la Merkel!